lunedì 21 luglio 2014

Eunomia dixit




Eccomi di nuovo a voi, mortali, seppure abbandonare l’Olimpo per avventurarmi  nell’uggiosa umanità non mi solleticasse ho voluto accontentare la Vostra richiesta.

Grazie, o divina Eunomia, per aver accettato di raccontarci qualcosa di te.

Zucconi! Ma scuola che vi mandano a fare? Quanta nostalgia dell’istruzione antica. Ma bando alle ciance, per chi non avesse ancora chiaro chi sono – inarcando le sopracciglia a sottolineare il suo sguardo di severo rimprovero – io sono figlia di Zeus, che non necessita certo di presentazioni alcune, e vi sconsiglio di chiederne, onde evitare l’assaggio dei suoi possenti fulmini e del suo carattere burbero e impaziente.

Si conosciamo, certo, il tuo illustre padre…

Ci mancherebbe, ma nemmeno mia madre è da meno, è Temi, colei che governa tutte le assemblee umane e divine, la regola naturale.
Con mamma, io e le mie sorelle, le Ore, assicuriamo il giusto equilibrio naturale, sociale ed economico che governa la terra e l’Olimpo.
Più chiaro di così e non ci vuole certo intelligenza divina per comprenderlo, no?

Ehm, si certo, ma, ecco, sai molti ci chiedono cosa significa il tuo nome, d’origine greca.

Non basta che vi parli in lingua mortale, che abbandoni le mie funzioni per accorrere al capezzale della vostra stupidità per indicarvi la giusta via, che vi faccia l’albero genealogico, no, devo anche tradurvi il mio nome!
Ebbene, vuol dire la buona norma, la corretta prassi. Più semplice di così.

Insomma…

Un tuono si scaglia al suolo illuminando il viso divino di Eunomia.

Insomma?, Santi Numi, invoco pure il nome dei miei parenti invano per voi: che mi tocca sentire! Cosa ci sarebbe di difficile? Ora le domande le faccio io e attendo una risposta.

Ma se ti guardi intorno, nel contemporaneo, l’equilibrio naturale che ci si aspetta latita e allora, in teoria è così semplice, ma in pratica, sembra affare divino.

Questa poi, ma per chi ci avete preso. Voi siete gli artefici del vostro destino, quelli che non sentono, ripetono a ricalco i loro errori e seduti davanti al nulla si lamentano senza cambiare di una virgola, né sono capaci di ascoltare le possibili soluzioni.
Noi possiamo seguire il vostro percorso, lanciarvi un’ancora di salvataggio, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Guardate troppi film americani, di pessima fattura e prendete la letteratura per verità. Noi non scendiamo in campo prendendo le redini del mondo, fate tutto da soli, evitando di assumervene la responsabilità usando l’escamotage delle punizioni divine.

No, non sempre, forse. Scusa, hai ragione.

Certamente. L’equilibrio naturale è semplice e chiaro, è lì, immutato ed immutabile e perfettamente adattabile al cambiamento dei tempi, nessuno, certo, pretenderebbe di farvi ritornare al mesozoico; però, invece di andare all’essenza delle idee per governare il mondo, vi mettete a complicare le cose, creando un sistema fallace e autodistruttivo che non riuscite a sostenere, né vi decidete mai cambiare.
Tutto scivola e nessuno se ne prende la responsabilità, poi, quando le cose volgono al peggio, ci invocate attendendo il miracolo.

Se fosse possibile, no… Non ti arrabbiare scherzavamo. Hai ragione ma cosa possiamo fare?

Pensare in razionale , agire eunomicamente, prendendosi le proprie responsabilità in condivisione.

Pare facile…

Più facile a farsi che a dirsi, ma, ora è tardi, devo andare, il mio tempo sulla terra è scaduto.

Ma tornerai?

Certo, nonostante i vostri limiti umani mi state simpatici e, quindi, tornerò a raccontarvi tutti i segreti di Eunomia.


A presto, allora.


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