venerdì 18 luglio 2014

La tecnologia al parco




In Italia esistono realtà sparse a macchia di leopardo sul territorio, da Nord a Sud e da Est ad Ovest, che hanno l’obiettivo di attrarre e sviluppare l’innovazione e la tecnologia in chiave economica.

Si tratta dei parchi scientifici e tecnologici italiani, riuniti, in gran parte, in un’associazione, ASPTI, che ha la funzione di coordinare il network dei parchi, per la circolazione del patrimonio di saperi, di idee, di progetti e per sostenere la propulsione innovativa ed economica che sta alla base della costituzione di questi centri.

Qual è l’idea alla base dei parchi tecnologici e scientifici?

Quella di essere, per la realtà di riferimento, poli propulsori che offrono spazi, servizi, consulenza, connessioni, foundraising per la nascita, la crescita e lo sviluppo di eccellenze imprenditoriali, pubbliche e private, a livello di ricerca e di produzione, che dovranno essere in grado di generare un circuito economico innovativo ed autonomo, principalmente nei settori della tecnologia, della green economy e dell’ICT.

In questi “parchi” le idee innovative possono trovare spazi e competenze per trasformarsi in realtà imprenditoriali, inserite in un sistema funzionale integrato.

I dati aggregati a riguardo, seppure datati, elaborati dall’ASPTI mettono in evidenza una crescita trasversale e costante nel numero di nuove aziende insediate, di nuovi brevetti, di progetti e di personale all’interno dei parchi scientifici e tecnologici associati .

Purtroppo, però, manca un quadro globale effettivo ad oggi, anche di raffronto sui progetti che si sono arenati e su quelli che invece hanno “preso il largo”, perché sarebbe una buona cartina tornasole per misurare in modo concreto la ricaduta socio economica dei parchi sui territori di riferimento, su un asse crono temporale di medio/lungo periodo.

L’idea, però, è propositiva e, soprattutto, un segno positivo in un contesto molto difficile come quello italiano.
Nei parchi nuove realtà aziendali, che puntano sull’innovazione e sulla ricerca, possono trovare la chance per una start up (o per spin off), superando il gap italico dei mille ostacoli burocratici, della difficoltà all’accesso al credito e dei costi elevatissimi che, di fatto, possono anche diventare un fattore paralizzante.

La creatività e il know how sono punti di forza salienti in ogni momento, tanto più se critico, riconoscerne il valore e costruire punti di interconnessione interattiva per lo sviluppo concreto delle idee e della qualità è un buon punto di partenza, farlo diventare prassi è una logica razionale di economia reale.

Contatti

APSTI - c/o Polo Tecnologico di Navacchio
Via Giuntini 13 - 56023 Cascina (PI) 
Tel. (+39) 050 - 754144 
Fax (+39) 050 – 754140
E-mail: info@apsti.it

Vega Park

Dietro al nome da reminescenze Spockiane c’è uno dei più avanzati parchi tecnologici aderenti all’ASPTI il Venice Gateway for Science and Technology.

All’interno del piano di riqualificazione del porto di Marghera (di cui molto si potrebbe dire ma si andrebbe fuori tema) è stato inserito il network VEGA per la ricerca e l’innovazione nei settori: Nanotecnologie, ICT Digital Mediale, Green Economy, Ambiente e Sviluppo Sostenibile.
VEGA è una società compartecipata da tutti gli attori in campo per lo sviluppo economico del territorio: università, aziende, banche, pubblica amministrazione e centri di ricerca.

La sua mission è favorire il trasferimento tecnologico e le conoscenze scientifiche in trasversale e di proporsi come incubatore di attività imprenditoriali innovative, che abbiano un modello business mirato alla fattibilità economica.

VEGA mette in circolo: connessioni, servizi, sostegno, ricerca, spazi, idee, selezione, progetti, pubblico e privato, formazione e sviluppo, attraverso processi interattivi che cercano di sommare forze, innovazione e qualità per ottenere risultati positivi.

Una rete vera e propria che si costruisce partendo dal suo interno, non solo con il supporto tecnico, culturale e di know how per spin off e star up e per lo sviluppo del progetto, ma altresì attraverso uno  scambio e una circolazione di idee e di saper fare tra le realtà che vivono VEGA, anche semplicemente mettendo a disposizione spazi condivisi per settore di coworking.

Riutilizzando architetture industriali dismesse, che hanno perduto il loro valore produttivo, si parte per ridisegnare il valore della cultura lavorativa, sia essa scientifica, tecnica sia culturale, puntando sull’innovazione, sulle idee e sulla condivisione integrata di competenze, professionalità e risorse per la competitività in campo economico.

Innovare è oggi una necessità, fare, o meglio essere rete, mescolando cultura e professionalità, capacità ed idee diverse, è la carta vincente per scrivere fine sulla parabola crisi, sui cui punta l’Europa e a cui dobbiamo forzatamente tendere, velocizzando i processi perché siamo ancora troppo in arretrato.
Creare elementi permeabili e funzionali per l’integrazione delle risorse, a sostegno vero di nuove realtà aziendali, è una sfida importante per facilitare l’imprenditore nel suo percorso e per incentivare la riscoperta del valore positivo della cultura del lavoro, che oggi si va perdendo, ad esclusivo nostro discapito.

Più di un centinaio di piccole aziende sono insediate al VEGA, coprendo una gamma diversificata di settori produttivi, seppure con una netta predominanza dei servizi alle imprese, in grado, comunque, di creare interrelazioni ed integrazioni di competenze fra queste diverse realtà professionali.

L’idea è buona, seppure limiti e difficoltà ce ne siano e si incontrino, come afferma il direttore, Michele Vianello, nel suo appello a Passera, dove riafferma una scarsa connessione con chi dovrebbe per definizione, il Governo, favorire la crescita e lo sviluppo, prima di tutto, con misure concrete per l’economia.

Altro divario da superare è la nostra arretratezza nel vasto mondo del Web, sia come connettività sia nel suo reale utilizzo come strumento lavorativo.

VEGA punta molto sulle tecnologie Web e mette in campo tutte le risorse disponibili, resta da valutare quanto poi siano realmente utilizzate come strumenti per migliorare il proprio lavoro, diminuendo sforzi e costi.

Pecche, come migliorie, ce ne sono sempre, ovunque, ma è, di certo, un buon segnale, l’idea è buona, passi in concreto già ne sono stati fatti, ora resta da vedere cosa accadrà nel futuro prossimo, sperando sia un trend positivo.

Contatti
VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia
via della Libertà 12
30175 VENEZIA MARGHERA
Direttore Generale
Michele Vianello
Tel. +39.041509.3013
m.vianello@vegapark.ve.it









B. Saccagno

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